Mi scuso con tutti voi per questa mia ma l’argomento è interessante anche per i LAICI!!
Carissimi, Papa francesco, come molti sanno, ogni mattina a Santa Marta dice messa e ad ogni omelia fa una lectio divina sulle letture del giorno, oggi ci mette difronte un problema annoso che mi ha particolarmente colpito perchè riguarda un argomento molto importante a cui credo fortemente …. è quella famosa Porta Stretta !!!! L’UMILTA’…. leggete è un piacere.. per me questo è la strada maestra per il servizio….. a tutti i livelli. Alberto
Il Vangelo di Gesù Cristo è quanto di più lontano da una religione dell’apparenza o del “maquillage”. Di fronte a Dio non si può mai fingere. Lo ha ribadito papa Francesco durante l’omelia di stamattina alla Casa Santa Marta, osservando come, già nella prima lettura (Gal 5,1-6), San Paolo ricorda che la vera libertà viene da Gesù e non “dalle nostre opere”.
Anche nel Vangelo, emerge il rimprovero di Gesù ai farisei, tutti concentrati sugli aspetti formali della propria fede, come – nel caso specifico – le abluzioni prima dei pasti. Ma Gesù risponde loro: “Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria” (Lc 11,37-41).
In altre parole – ha sottolineato il Papa – Gesù rimprovera ai farisei di essere “schiavi”, per non aver “accettato la giustizia che viene da Dio”, mentre il loro “interno” (ovvero la loro coscienza), “è cattivo, non è giusto, non è libero”. In un’altra occasione, Gesù raccomanda di pregare senza ostentazione e con umiltà: tutto il contrario dei farisei che “non avevano vergogna” di pregare e fare l’elemosina per farsi ammirare.
“Quello che importa, dice Gesù, è la libertà che ci ha dato la redenzione, che ci ha dato l’amore, che ci ha dato la ricreazione del Padre”, ha proseguito Francesco.
Gesù indica la strada della “umiltà” e della “umiliazione”, assieme alla “libertà” di fare “il bene di nascosto, senza far suonare la tromba”, tenendo lontani “l’egoismo, la cupidigia, la superbia, la vanità, la mondanità”.
Il suo è un rimprovero a chi segue la “religione del maquillage” dell’“apparenza”, del “fare finta”, per la quale usa una metafora molto forte: “Voi siete sepolcri imbiancati, belli al di fuori ma dentro pieni di ossa di morti e marciume” (Mt 23,27).
Quanto a noi, ha aggiunto il Santo Padre, possiamo fare tutto il bene che vogliamo ma, se non lo facciamo con umiltà, esso “non serve, perché è un bene che nasce da te stesso, dalla tua sicurezza non dalla redenzione che Gesù ci ha dato”.
È necessaria dunque l’umiltà, alla quale, però, non si arriva mai “senza le umiliazioni”, come è successo a “Gesù umiliato in croce”.
La grazia da chiedere al Signore è quindi quella di non stancarci di respingere questa religione dell’apparire, del sembrare, del fare finta” ma, al contrario, “andare silenziosamente facendo il bene, gratuitamente come noi gratuitamente abbiamo ricevuto la nostra libertà interiore”, ha poi concluso il Pontefice.