UNA AVVENTURA per chi vuole parlare ai ragazzi la Freccia Rossa della Fraternità:
Un avventura in Vespa verso Capo Nord per parlare di migranti minori non accompagnati.
Nel 1949, quando l’Europa era ancora piena di macerie materiali, morali e spirituali, un gruppo di scout lombardi guidati da Don Andrea Ghetti (Baden), suo fratello Vittorio e Michel DuBoy, decisero di attraversare l’Europa fino a Capo Nord per portare un messaggio di pace e di solidarietà verso i più emarginati. Grazie ad un accordo con la Moto Guzzi partirono a bordo
dei mitici Guzzini, piccole moto poco più che biciclette e viaggiarono fino in Norvegia con un messaggio di Don Carlo Gnocchi.
Oggi dopo 75 anni gli scout norvegesi, che organizzano un nuovo incontro internazionale, hanno proposto di ripetere quell’esperienza, abbiamo coinvolto rover italiani e di paesi extraeuropei attraverso le loro organizzazioni nazionali.
Ecco i partecipanti:
1- Judit, Burkina Faso, Mariotte Chad, Josef Alexander Senegal, Ezan Costa d’avorio, Olga Libano, Anthony Libano,gli italiani: Pietro, Giovanni, Raul Simone, Claudio, Emma, Letizia, Arianna, Vittorio infine Marco e Franco uno il fotografo e l’altro i Filmmaker.
Inoltre i capi responsabili Roberto e Noemi assieme a Enrico e Pierandrea.
Staff durante il raid : Elena e Paolo Maria, Elisabetta, Emilia e Luigi, Paolo, Emilio, Alberto
Staff di appoggio Federica Andrea Vania Giacomo
Accoglienza al RoverWay in Norvegia- adulto scout Øystein Gonsholt e la sua comunità ISGF
Con quali mezzi?
n. 20 Vespe Primavera Red 125 motore 4 tempi monocilindrico a 3 valvole per cilindro 11cv a 7250giri serbatoio di 8 litri con un’autonomia di 300Km circa.
n.2 auto Mazda CX30
n.1 Furgone Renauld Master T35 2300cc. Per il trasporto tende zaini logistica e l’officina per ogni emergenza.
Il 19 Luglio partiti dal Cortile della Rocchetta del Castello Sforzesco sono 20 Vespe rosse guidate da scout italiani insieme a scout del Libano, del Ciad, del Burkina
Faso, della Costa d’Avorio, del Senegal.
Il nome di questo viaggio è
Freccia Rossa 2024 – On the road to solidarity .
Porteranno con loro un messaggio scritto da Don Gino Rigoldi sul tema dei minori stranieri non accompagnati.
A dare il via a questo viaggio c’era anche Cesare Fabozzi, che oggi a 95 anni, e che 75 anni fa era su uno di quei Guzzini.
Le tappe sono forzate e si sono rivelate anche difficoltose, infatti, non potendo viaggiare in autostrada, abbiamo optato per le strade “normali” con tappe di ben 350Km .
Ecco i partecipanti:
1- Judit, Burkina Faso, Mariotte Chad, Josef Alexander Senegal, Ezan Costa d’avorio, Olga Libano, Anthony Libano,gli italiani: Pietro, Giovanni, Raul Simone, Claudio, Emma, Letizia, Arianna, Vittorio infine Marco e Franco uno il fotografo e l’altro i Film-maker.
Inoltre i capi responsabili Roberto e Noemi assieme a Enrico e Pierandrea.
Staff durante il raid : Paolo, Elena e Paolo Maria, Elisabetta, Emilia e Luigi, Emilio, Alberto
Staff di appoggio Federica , Andrea, Vania e Giacomo
Accoglienza al RoverWay in Norvegia- adulto scout Øystein Gonsholt e la sua comunità ISGF
Con quali mezzi?
n. 20 Vespe Primavera Red 125 motore 4 tempi monocilindrico a 3 valvole per cilindro 11cv a 7250giri serbatoio di 8 litri con un’autonomia di 300Km circa.
n.2 auto Mazda CX30
n.1 Furgone Renauld Master T35 2300cc. Per il trasporto tende zaini logistica e l’officina per ogni emergenza.
Giorno 1 – Milano Kandersteg Dalla brughiera del magentino fino a oltre il Ticino, su tra i laghi fimo al confine e poi su a 2000 metri per valicare il Sempione!
Giorno 2 – Kandersteg Molsheim Dal cuore della Svizzera a quello dell’Alsazia, poco distanti da Strasburgo. Terra di confine dopo Berna e Basilea, sconfinando in Germania prima di attendarci nella “città delle cicogne”. Tappa molto dura per i nostri capi ed RS che hanno percorso oltre 300 km
Giorno 3 – Molsheim Wiltz La route non è solo strada, ma anche incontro, soprattutto non pianificato, donato, naturale, spontaneo…
Giorno 4 – Wiltz Bruxelles Il casco a terra per i motociclisti è una richiesta di aiuto, per questo iniziamo la giornata col casco a terra riconoscendoci bisognosi dell’aiuto del Signore. La giornata è iniziata dal One Penny Monument a Baden-Powell nel centro di Wiltz, proseguita non senza intoppi fino a Dinant (patria del ?) e poi verso le miniere de La Marcinelle dove nel 1956 oltre 130 minatori immigrati italiani persero la vita estraendo quel carbone sul quale fu costruita la CECA, antesignana dell’UE Da lì per raggiungerne il centro politico a Bruxelles si passa da Waterloo, ennesimo tappa di questo viaggio costellato di lapidi che testimoniano quanto è preziosa la pace
Giorno 5 – Bruxelles L’Aja .
Non è da poco l’emozione di trovarsi davanti al Parlamento Europeo, nella sede dedicata ad Altiero Spinelli, e visitarne il museo interattivo.
Giorno 6 – L’Aja Amburgo
In questa tappa abbiamo aggiunto un nastro bianco alle nostre tute per essere messaggeri di pace ? come da secoli nella storia, come la scelta di Gino Strada e di Emergency che ci ha ispirato. Nell’anniversario del bombardamento di Amburgo
Giorno 8 – Amburgo Billund
Alcune tappe sono scelte, altre sono obbligate. In tutto però c’è un senso: Billund è la città della LEGO, la ditta che proprio nel 1949 commercializzò il mitico mattoncino.
Giorno 9 – Billund Kristiansand
Si impara da piccoli a diventare grandi… ma è bello anche da grandi rimanere un po’ piccoli. Ecco allora il gioco, elemento fondamentale del “grande gioco” dello scautismo;
Giorno 10 – Kristiansand Stavanger Roverway 2024 ⚜️
Faremo il conto dei chilometri, delle ore, dei litri di benzina, ma il dato che conta è uno solo: la Freccia Rossa della Solidarietà è arrivata a Stavanger tra due ali di rover e scolte festanti.
La strada di quest’ultima tappa, tra fiumi, boschi, laghi e villaggi di casette rosse, ha ripagato le poche ore di sonno dell’ultima notte. Ma è la vista del mare di tende e bandiere davanti alla bellezza mozzafiato del fiordo che ripaga di tutta la fatica fatta in questa lunga settimana di viaggio.
Veniamo accolti con la messa della CICS prima di piazzarci coi nostri mezzi nel centro del campo, nello spazio del museo: la nostra impresa è già nella storia a fianco a quella del 1949. Tutti vogliono sapere, chiedono, si avvicinano e scambiano con noi. È iniziata la grande festa del Roverway!
La partecipazione alle attività con gli altri rover e la visita dei presidenti e capi scout italiani e i componenti della FIS al museo allestito per l’occasione da Øystein Gonsholt al quale è rimasta una vespa rossa in ricordo della mitica avventura. Per noi adulti non è rimasto che godere della felicità di questi ragazzi e di ritornare attraversando tutta l’Europa.
Un’avventura per parlare ai grandi sulla necessità di predisporre un’accoglienza degnas di questo nome dei ragazzi e ragazze minori che giungono senza accompagnamento in europa.