E’ il momento della ripresa dopo una lunga assenza finalmente un incontro degno del nostro racconto….
Tutto nasce per caso, quando Chiara e la sua mamma Antonella mi chiedono di poter fare un incontro con i ragazzi della Casa san Raffaele per vivere un’esperienza significativa con i giovani dei Ragazzi per l’Unità, parte del loro programma chiamato “dare to care” (osare di prendersi cura). Debbo dire che ho colto subito la bellezza della proposta e mi sono attivato in modo da assicurare tutte le procedure contro la pandemia.
Programmiamo l’incontro per sabato 3 ottobre 2020, nel pomeriggio sino alla cena finale. Il tempo sembrava non venirci incontro in quanto le previsioni erano pessime, con acqua alta a Venezia e forte vento di scirocco, ma non solo: Chiara mi chiama per dirmi che i ragazzi saranno una trentina e con gli accompagnatori arriveremo a circa 40 persone. Aiuto!!! Come fare, Casa San Raffaele ha una sola stanza della sala polivalente che potrà contenere distanziati massimo 25 persone!!! Chiediamo allora ospitalità a Don Carlo Gusso, vicario foraneo e parroco del santuario della Madonna del Pozzo di Borbiago, lui ci accoglie subito con entusiasmo e ci mette a disposizione il Chiostro con il suo porticato bellissimo… ma siccome è all’aperto, se piove dobbiamo rischiare!!! Miracolosamente, poco prima dell’inizio è uscito il sole e per tutta la durata dell’incontro non è caduta nemmeno una goccia di pioggia.
Nel pomeriggio ecco i primi ragazzi arrivare da Venezia, Treviso, Vicenza e da tutto il Veneto, si misura la temperatura e si registrano i presenti, fra i molti ci sono così Lucia, Giacomo, Martina, Giosuè, Nicoletta, Alessandra, Simone, Marta, Giovanni accompagnati da Francesco, Antonella, Michele, Laura; noi di Casa San Raffaele intanto iniziamo la sistemazione logistica sia con i volontari della casa che con gli ospiti Malang, Nazar, Bakary, Keita, Danny, Ihbrahim. Alla fine, tutto è pronto ed iniziano le presentazioni, uno ad uno i ragazzi si presentano, poi i volontari della casa spiegano i loro ruoli: Mary, Luigi, Manuel, Claudio, Fiorella che donano il loro aiuto e supporto, Sandra e Giulia (mamma di Henry) sono in rappresentanza del club di mamme che insegnano l’italiano ai ragazzi della Casa. Si presentano a loro volta i Ragazzi per l’Unità, raccontando che il loro scopo è di portare unità e fraternità vivendo la cosiddetta “regola d’oro”, ovvero “fai all’altro quello che vorresti fosse fatto a te”.
Continua poi l’incontro con due attività, la prima di catalogazione di molto materiale di cancelleria arrivato in beneficenza destinato a famiglie bisognose e l’altra di preparazione dei premi per la tombola che si farà a Casa San Raffaele nel periodo natalizio.
Dopo aver terminato, Danny (originario del Camerun) spiega come abbiamo vissuto l’impegnativo periodo di lockdown in Casa e come siamo riusciti a salvarci senza contrarre alcun contagio. Successivamente ci ha donato il racconto della sua esperienza di come e perché è arrivato in Italia, che è stata accolta con empatia da tutti.
La giornata è stata un successo, dopo un primo momento di timidezza i giovani della Casa e dei Ragazzi si sono messi in gioco per venire l’uno incontro all’altro e a fine serata si erano ben integrati fra loro. Uno di questi, Giovanni, ha descritto la giornata come una “per quanto semplice, bellissima esperienza che gli è rimasta molto a cuore e che è riuscita ad unirci”.
Grazie nuovamente,
Chiara e alberto[huge_it_slider id=”4″]